STRACCIONI

Regia: Carlo Roncaglia

Hai un'alternativa: cercarti un consulente finanziario per contenere i danni, oppure venire a teatro a vedere che cosa ti aspetta. Sul marciapiede di una città italiana uno straccione e la guardia armata di una banca fanno amicizia. Passano altri mendicanti, di tutti i tipi: statue umane non proprio immobili, musicisti di strada che irrompono cantando, e uno strano accattone in giacca e cravatta. La strada è tenuta pulita da una netturbina.

Ognuno fa i conti con le sue ambizioni e i suoi tracolli, non solo economici. La comicità, l'amore, il lutto, il tempo che passa e quello che resta: che cos'è veramente prezioso? Qual è la nostra vera ricchezza, ora che di soldi ce ne sono sempre meno? Ognuno di questi personaggi dà una risposta con il suo destino. Il tono alterna registri comici e drammatici, l'ambientazione stradale permette irruzioni inaspettate e momenti contemplativi.

La povertà, il lavoro, il denaro. Lo spettacolo mette in scena uomini e donne alla deriva, rannicchiati sul marciapiede di una città italiana. La netturbina, gli artisti di strada, l'imprenditore in rovina, i passanti. Qualcuno sprofonda mentre la gente ha altro da fare.

Questi mendicanti rattoppati e bugiardi ce la faranno a rubare alla vita qualcosa di più vero di quello che abbiamo raccattato noi? Straccioni è anche un piccolo musical squinternato dove le canzoni sbocciano in mezzo alla storia. È una danza macabra, un incubo allegro, una suite per voci, stracci e strumenti musicali.

 

Condividi