1984
Teatro Studio Bunker, Torino
via Niccolò Paganini 0/200
Regia: Corrado Accordino - Genere: Prosa
La dittatura del pensiero unico, la limitazione della vita privata e il controllo mediatico. In un contesto attuale di sorveglianza costante, il pubblico è invitato a riflettere sulle minacce alla libertà individuale.
di George Orwell
con Luigi Aquilino, Daniele Crasti, Daniele Ornatelli, Silvia Rubino, Alessia Vicardi
movimenti coreografici Romina Contiero
drammaturgia Corrado Accordino
aiuto regia Valentina Paiano
produzione Binario 7 (Monza)
Biglietti
online €9 + prevendita
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In cassa €10
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Scheda spettacolo
La dittatura del pensiero unico, massificato, unificato, regolamentato da leggi politiche totalitarie. Nel testo di Orwell il nemico era riconoscibile, ma oggi chi è il Grande Fratello? Un programma televisivo, un gioco in scatola, un esperimento sociale? Un testo, quello di Orwell, più attuale che mai, più preveggente che mai. Oggi la limitazione della vita privata è evidente. Nessuno è mai solo. Tutti siamo monitorati, schedati, ripresi da telecamere per strada, registrati dai telefonini o dai satelliti. Viviamo nella costante minaccia di una catastrofe imminente, politica, geologica o terroristica. Il potere di controllo e di seduzione che i media esercitano sulle nostre paure e sui nostri desideri è evidente a chiunque si soffermi a rifletterci. Non siamo vittime solo del Grande Dittatore, sempre presente anche se con un volto e un nome differenti, ma anche dei dittatori del consumo, del gusto, delle mode, del linguaggio. Siamo manipolati da tutto ciò che vediamo e ascoltiamo.
NOTE DI REGIA Trovo straordinario, poetico, e allo stesso tempo inquietante che l’unico luogo in cui Winston trovi la libertà di esprimersi sia su un diario cartaceo. Un’immagine dal forte significato metaforico. La carta ospita il pensiero libero di chi ha una visione del mondo diversa dalla massa. Non i social, non i media, non gli altoparlanti del mondo contemporaneo, ma la carta e la penna sono l’unica via d’uscita del pensiero libero. Nello spettacolo, inscenando l’orrore di chi ha perso la coscienza e non ne è neppure consapevole, vorrei far emergere il valore del pensiero indipendente e della visione personale di un mondo differente. Lo spettacolo vedrà in scena vari personaggi, raccontati nel loro annientamento esistenziale, svuotati di coscienza, ma utili al progredire del sistema, al proliferare del consumismo e del lavoro. Personaggi privi di una vita intima e privata. E poi il senso della ribellione, il coraggio di non fare la "cosa giusta". L’occhio osservatore del grande fratello sarà presente ovunque come un monito onnisciente, con slogan della neolingua, che si confonderanno con slogan del nostro tempo moderno. Gli schermi, in ogni loro formato, già presenti in tutte le nostre ore del giorno, saranno sempre accesi e sempre in ascolto. Anche quelli del pubblico. In una grande orgia di immagini fuori controllo e ipnotiche, come quelle che, in maniera inconscia o ingenua, subiamo quotidianamente. Il passato è già futuro.
TRACKS è un progetto dell'Accademia dei Folli vincitore del bando "Torino, che cultura!", della Città di Torino, finanziato nell’ambito del “PN METRO PLUS E CITTÀ MEDIE SUD 2021-2027 - TO7.5.1.1.B - SOSTEGNO ALL’ECONOMIA URBANA NEL SETTORE DELLA CULTURA”