IL SANTO BEVITORE
Teatro Studio Bunker, Torino
via Niccolò Paganini 0/200
Regia: Giuseppe Amato - Genere: Prosa
da Joseph Roth
drammaturgia Chiara Benedetti e Giuseppe Amato
con Giuseppe Amato, Chiara Benedetti, Stefano Detassis, Christian Renzicchi e Candirù
musiche Candirù
scenografie Andrea Coppi
organizzazione Cristina Pagliaro
produzione Ariateatro (Pergine, TN)
Biglietti
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Scheda spettacolo
La leggenda del Santo Bevitore di Joseph Roth racconta gli ultimi giorni di un uomo qualunque, che vive in un indefinito angolo di una qualsiasi città moderna. Il racconto dischiude allo spettatore temi e significati misteriosi e ancora aperti, seguendo le vicende di un senzatetto di nome Andreas, allontanatosi da ogni bisogno borghese e materiale. Nei suoi ultimi istanti di vita però, egli si vestirà a protagonista di una serie di prodigi miracolosi, che ne riveleranno l’essenza e la vera natura. Il nostro Andreas si imbatterà così in una serie di incontri fortuiti che lo spingeranno a rientrare nei ranghi di una società perbene e moralista, che lo vuole ancora consumatore, marito, amante, o uomo di potere.
Di fronte a queste prove del destino, tra un bicchierino e l’altro, Andreas non si rivelerà un emarginato qualunque della società, ma mostrerà una purezza e un incanto d’animo che lo eleveranno a vero e proprio ‘Santo’. Del resto, il protagonista della storia altri non è che l’alterego dell’autore stesso Joseph Roth, che nei suoi ultimi anni di vita, sebbene universalmente riconosciuto per il sua levatura culturale, visse ai margini, scegliendo la miseria e l’isolamento sociale. Nella parabola esistenziale degli ultimi, si può ritrovare l’intima essenza dell’uomo. Così sarà anche per il Santo Bevitore, in lui purezza e oscurità convivono in un disegno narrativo che ha il sapore di una resa dei conti per l’intera umanità, di fronte ai propri limiti e alle proprie idiosincrasie.
La scena si svolge interamente all’interno di un locale notturno a metà degli anni 80, in un susseguirsi di eventi straordinari, il cui collante stilistico è la musica. Quattro attori sempre in scena e un musicista si alterneranno nella narrazione degli eventi tra canzoni originali e dialoghi, come una decadente jam session senza fine. In un night club alla periferia di una grande città, una cantante misteriosa introduce la favola di Andreas, come una moderna profetessa di morte, dipanando le scene del racconto, assieme a personaggi ambigui e violenti che agiranno sul protagonista. Questi, si riveleranno facce e crudeli espedienti di un disegno più alto, dove il sacrificio di un senzatetto potrà essere sacro rito di salvezza per l’intera umanità. Il nostro santo bevitore si aggira in un mondo che ancora desidera e ostenta bisogni materiali e plastici, ma che in sé rivela una profonda e intima decadenza, una miseria dell’anima di fronte a chi di questi bisogni non sembra più farsene nulla.
TRACKS è un progetto dell'Accademia dei Folli vincitore del bando "Torino, che cultura!", della Città di Torino, finanziato nell’ambito del “PN METRO PLUS E CITTÀ MEDIE SUD 2021-2027 - TO7.5.1.1.B - SOSTEGNO ALL’ECONOMIA URBANA NEL SETTORE DELLA CULTURA”